L’eccentricità dell’opera trova forma in una messa in scena innovativa, in cui ogni parola è un ponte verso altre parole, spesso secondo un principio associativo musicale. L’attore, estraneo alla scena ed ingoiato dalla stessa attribuisce all’opera una nuova valenza estetica; il risultato è un’inedita regia post moderna.
regia Giovanni Probo, con Giovanni Probo, suoni Giovanni Probo, videomapping Valentina Piscopiello, audio, luci Francesco Probo, Assistenti di scena Chiara Coppola, Antonio Probo, illustrazioni Sofia Marino, Comunicazione Enza Zocco